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Santa
Maria in Selva
Santa Maria in Silvis deriva il suo nome dalla presenza,
nellantichità, di estese selve e fitti boschi sia lungo le rive del fiume Potenza
che lungo il pendio della collina stessa su cui si trovava il castello dei signori di
Ajano, oggi perduto.
Lattuale chiesa è stata edificata sulle rovine di una chiesetta fatta costruire fin
dal 1042 (come testimoniano antichi istrumenti) dai signori di Ajano ed aggregata
nel 1096 allAbbazia di Rambona da papa Urbano Il, già monaco benedettino. Della
celebre Abbazia, in stile romanico, a navata unica ed il tetto a capriate lignee, restano
le residenze dei monaci e la grancia, fabbricato dove non solo veniva riposto il
grano, ma che, secondo le regole dellordine benedettino, era sede di una vera e
propria azienda agricola.
Nel 1151, labate di Rambona, con il consenso del vescovo Grimaldo di Osimo, donò
tutte le proprietà di Santa Maria in Selva allAbbazia di Santa Maria in Chiaravalle
di Fiastra, legandola alle sue vicende per molti secoli e facendone un punto di
riferimento importante per lo sviluppo religioso e culturale della zona. Un gruppo di case
coloniche sorse intorno alla comunità benedettina: la gente del luogo non poté non
risentire del benefico influsso esercitato dalla regola monastica dellora et
labora.
Dal l581 la tenuta di Santa Maria in Selva, di molto ampliata, vide le sue vicende legarsi
prima a quelle della Compagnia di Gesù, quindi, dal l773, a quelle della nobile famiglia
dei Bandini da Camerino.
Eretta a Vicaria Curata nel 1920, la Chiesa fu costituita parrocchia a pieno titolo
giuridico nel 1945 allatto della donazione da parte del principe Carlo Giustiniani
Bandini. |
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