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L'Accademia
Georgica
LAccademia
Georgica ha sede in una palazzina alla quale larchitetto Valadier conferì un
aspetto di classica compostezza e raffinata eleganza depurando gli elementi classici, come
colonne e capitelli, dei consueti ornamenti, per lasciare integra agli occhi la bellezza
lineare delle forme geometriche. Lattuale sede venne portata a compimento nel
febbraio 1840.
Nel Settecento, con lavvento delle teorie dellIlluminismo, anche
lAccademia treiese decise di riconvertire i propri interessi, abbandonando quelli
delle lettere e della poesia, per dedicarsi ai problemi più propriamente scientifici,
tecnici e socialmente utili, quali lo sviluppo delleconomia e dellagricoltura.
Ecco, quindi, che nel 1778, nella storica sessione pubblica del 25 novembre, Fortunato
Benigni, tra i principali autori del cambiamento, tenne la dissertazione che sanciva la
riconversione dellAccademia dei Sollevati in "Georgica", con lo scopo di
"dare opera ed incoraggiamento a studi razionali e pratici" che valessero a
"migliorare lagricoltura e lindustria, ed a tenere in onore le scienze,
le lettere e le arti".
I risultati raggiunti nella ricerca e nella sperimentazione agricola, pubblicati nel
"Giornale di Arti e del Commercio" che lAccademia stampava, la resero
famosa in tutta Europa, tanto che i ministri dellagricoltura di Francia e Belgio le
ordinarono di portare avanti esperimenti a loro spese e lo stesso Bonaparte pensò di
farne un centro di cultura agraria della Repubblica Cisalpina. Più tardi, nei primi anni
del XIX secolo, lAccademia importò dal Meridione dItalia una foraggera, nuova
per le Marche, la sulla, e la diffuse nella zona determinando in poco tempo la
valorizzazione agricola delle immense distese di terreno argilloso che trovarono nella
sulla la pianta adatta alla locale rotazione delle colture dando così un notevole impulso
alla produzione zootecnica.
Oltre allacquisto di un orto botanico, dove svolgevano le sperimentazioni agricole,
gli Accademici si preoccuparono di gestire una preziosa biblioteca ed un ricco museo che
ci sono stati tramandati. Provvidero, inoltre, alla costituzione di un centro di
formazione professionale giovanile, rappresentato dalle "Case di lavoro e
correzione" dove furono avviati giovani e giovinette per risolvere il problema del
vagabondaggio e della disoccupazione. Dopo lo straordinario impegno intellettuale della
generazione illuminista, lAccademia è rimasta in vita come centro di cultura, in
virtù del suo ricco patrimonio librario, archivistico e artistico.
Essa conserva,
infatti, tutto il patrimonio librario e documentario del Comune, comprensivo di quello
proveniente dalle Case Religiose. Preziosissimo lArchivio Storico comunale, uno dei
più antichi e completi delle Marche, costituito dal fondo diplomatico e da quello
amministrativo e giudiziario. Comprende 1196 pergamene, la prima delle quali risale al
1161. Tra queste cè il rogito a rotolo (12 metri) contenente gli atti del processo
intentato dai treiesi al podestà perugino Baglioni, accusato di aver favorito la fuga
dalle prigioni del Cassero di Corradino dAntiochia, sconfitto ed imprigionato nel
dicembre 1263. Uno dei primi casi documentati di corruzione di pubblico ufficiale.
Larchivio conserva anche incunaboli (cioè i primi tra i testi ad essere stampati
con la tecnica di Gutenberg) e circa 850 volumi attinenti allattività
amministrativa e giudiziaria dal XII secolo in poi, tra i quali le Riformanze, istromenti
e trasatti, enfiteusi e fideiussioni, i rapporti con i Comuni vicini, i libri dei
Malefizi, i catasti, i censi, gli introiti, gli esiti. La Biblioteca è ricca di oltre
15.000 volumi. |
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